E’ questo, in modo un pò enfatico, ciò che hanno scoperto alcuni ricercatori analizzando le risposte di 142 ragazzi di età compresa tra 13 a 16. I ragazzi sono stati invitati a valutare quanto fossero interessati a contribuire al futuro della propria comunità. Gli adolescenti che avevano a cuore i loro amici continuavano a sviluppare una preoccupazione per gli altri del proprio gruppo.
“Il prendersi cura di amici sembra dare ragazzi un modello astratto per sviluppare l’importanza di offrire assistenza alle generazioni future”, dice Lawford. “Gli adolescenti possono imparare ad applicare questa preoccupazione empatica al bene della loro comunità.”
Secondo gli autori Lawford e Doyle, “Questa ricerca contiene un messaggio importante per insegnanti, genitori e psicologi rispetto agli adolescenti coinvolti: se siamo in grado di valorizzare i giovani ragazzi che mostrano attenzione ai loro amici, abbiamo una buona possibilità di promuovere anche il desiderio di lasciare un segno positivo nella loro comunità e nel mondo. ”
Questo può spiegare perché ragazzi come Craig Kielburger all’età di solo 12 anni si è recato in India per vedere la situazione dei bambini lavoratori e dar loro una mano a prendere coscienza. Malala Yousafzai all’età di 14 anni ha preso posizione contro i talebani con la sua campagna per i diritti di istruzione delle donne.
Questo studio ci permette di fare alcune riflessioni sull’importanza dello sviluppo di modelli comportamentali fin dall’adolescenza. Lo sviluppo dell’empatia verso gli altri ha un valore antropologico specifico, il potenziamento delle sinergie e la cooperazione per migliorare il gruppo sociale di riferimento. Se questo è vero la civiltà occidentale risulta svantaggiata dalla perdita delle occasioni di socializzazione “fisica” e lo sviluppo della socializzazione via internet. Lo studio non ci dice se la socializzazione via facebook sviluppa l’empatia verso gli altri e getta comunque le basi per un interesse all’interesse collettivo in epoca adulta.
Un dato è comunque certo, i modelli prevalenti proposti in questi ultimi 20 anni in Italia non sono stati certo quelli del valore positivo dell’aiuto verso l’altro, dell’interesse generale come valore importante almeno quanto quello individuale. La furbizia, l’opportunismo, l’interesse personale, la menzogna come sistema sono passati come valori “positivi”.
Il compito educativo delle famiglie e della società dovrebbe essere quello di favorire e promuovere forme associative che permettano lo sviluppo dell’empatia tra i giovani. Questo potrà favorire lo sviluppo di attenzione per le cause comuni e per l’aiuto agli altri.