Ebbene si ho resistito a lungo e alla fine ho ceduto, ho preso un IPAD di seconda mano e il giorno dopo l’ho portato in viaggio, a Vilnius. La resistenza l’ho esercitata comprando un tablet android acer, buono, anche questo l’ ho portato in un precedente viaggio, ora posso fare il confronto.
Il tablet in viaggio ha il compito principale di ridurre l’utilizzo della carta e fornire un mezzo per informarsi, leggere email e scrivere pensieri.
Comincio male, alla stazione di foligno compro 2 giornali e me ne ritrovo 5, una montagna di carta praticamente ingestibile. Per espiare la “colpa” leggo il più possibile, i commenti della presentazione sul laboratorio delle demenze fatto il giorno prima, e La Stampa che, un pò controcorrente, ha interessanti pagine di cultura.
Arrivato a Fiumicino compro alcuni accessori, vado il libreria e compro un libro e una rivista: l’internazionale. Ma non volevo abolire la carta? una giustificazione ce l’ho, l’internazionale é una delle poche riviste che leggo, é la traduzione dei principali articoli del mondo su argomenti di attualità, questo numero era dedicato alla crisi economica, potevo perderlo ? Pago 3 € e vado al gate.
Salgo in aereo, ma …… Durante il decollo non si può usare il mezzo elettronico, leggo ancora le ultime cose dei giornali che gradualmente ripongo sotto il sedile.
Finalmente apro l’IPAD, comincio a leggere qualche articolo di riabilitazione che avevo caricato il giorno prima, molto facile e piacevole.
Provo a impostare le diapositive per il giorno dopo, purtroppo non avevo caricato tutte le cose che mi servivano, non ho internet in aereo. Apro mindmanager, il programma per le mappe mentali, una specie di appunti evoluti con cui organizzare le idee. Imposto gli appunti, il giorno dopo sarei dovuto andare ad una riunione a Roma, contribuirò a distanza inviando il mio contributo.
Finito di scrivere comincio a leggere le riviste che avevo caricato, mi informo un pò sui computer, alla fine chiudo l’IPAD e apro la rivista cartacea, l’internazionale, e comincio a leggere. Mi sento ancor un pò in colpa, ancor il cartaceo. Però leggere della crisi commentata dai giornalisti anglosassoni mi apre un mondo, capisco molto di più che sentire i commenti spesso sterili, che non espongono i fatti in modo sistematico e fanno capire poco, dei giornalisti nostrani.
Arrivo a Riga, Lettonia, un aeroporto accogliente, internet liberamente accessibile, apro l’IPAD e spedisco il lavoro fatto durante il viaggio.
Dopo un’altra ora di volo sono a Vilnius, la meta finale, mi vengono a prendere con la macchina, una collega con il figlio di 4 anni chiaramente di fretta alle 8 e mezza di sera. Arrivo in albergo, dovrei andare alla cena di gala ma rimango a finire la presentazione del giorno dopo. Apro il Mac Book e comincio a lavorare bevendo birra e patatine. Anche in albergo internet é gratis, apro skype e telefono in Italia al prezzo di una chiamata locale.
Prima di andare a dormire apro il mio IPAD, leggo i giornali e vado a dormire.
La mattina successiva, alle 8 ho l’intervento, prendo un taxi, arrivo giusto in tempo e scopro che invece di parlare un’ora dovevo condividere il tempo con un collega neurochirurgo Svedese. No problem, apro il Mac Book e mentre il collega parla adatto il mio intervento. Dopo aver parlato, scopro di avere 4 chiamate non risposte. Anche al congresso internet é gratis, apro il mio IPhone e con Skype chiamo l’Italia per 1/2 ora spendendo circa 5 €, con il telefonino ne avrei pagati almeno 15€.
Saluto tutti i colleghi europei, ma devo preparare l’intervento per la cerimonia di chiusura, Mac Book, 1/2 e tutto ok. Incontro con i colleghi Russi per convincerli a entrare nella società europea, discorsi in inglese, tradotti in russo, nessuno parla inglese.
Cerimonia di chiusura, sono sul palco, intervengo e mentre gli altri lo fanno apro il mio IPAD e controllo l’aggiornamento del sito europeo, inserendo in tempo reale i contenuti che stavamo esprimendo.
Congresso finito, preparazione per recarci a 100 km da Vilnius dove c’è una città termale con un centro di riabilitazione importante. In epoca Russa era molto frequentato da tutta l’unione Sovietica ma dopo la divisione da parte dei russi e i bielorussi nessuna possibilità di andare, risultato: 80 % in meno di pazienti.
Prima di andare mi scarico da internet la guida della Lituania sull’IPAD. Andiamo con il pulmino, apro l’IPAD, apro il navigatore per rendermi conto della direzione e del posto dove stavamo andando. Lungo la via ci fermiamo a visitare un vecchio campo di concentramento staliniano, negli anni 40 i Lituani sono stati deportati in massa in Siberia e quello era il punto di smistamento. Vecchi treni non molto differenti da quelli che trasportavano gli ebrei in Germania. Ora l’area é trasformata in museo del periodo russo vissuto male oggi dagli oppositori che non vorrebbero ricordare tale periodo e dai nostalgici che lo vorrebbero più celebrativo.
In albergo, internet gratis, apro l’IPAD leggo notizie e poi cena tradizionale lituana a base di patate, coniglio al forno e gelato finale.
Stanchezza e bella dormita. Il giorno dopo visita al centro di riabilitazione che é soprattutto un centro termale molto attivo e frequentato.
Si riparte verso Vilnius, prima di arrivare si visita il castello di Takai sede della vecchia capitale della Lituania quando nel ‘500 si estendeva fino al mar nero. Il freddo del vento é contrastato da un buon caffè, l’IPAD non posso utilizzarlo perché l’accesso ad internet con il roaming internazionale mi costerebbe una fortuna. Alvydas, il nostro ospite ci spiega tutto, si può fare a meno dell’IPAD.
Si torna a Vilnius, albergo, internet gratis IPAD, notizie (tragica la sconfitta dell’Inter) aggiornamento della letteratura, pubblicazione su facebook della foto della cerimonia finale del congresso.
Cena, si discute con i colleghi dei progetti futuri, poi a dormire, carico sul mio IPAD dei documenti su cui lavorare il giorno dopo durante il viaggio.
La mattina dopo, il taxi per l’aeroporto, l’attesa al check-in per una sterminata quantità di francesi in vacanza, arrivo al Gate giusto in tempo per l’imbarco, in aereo ho il posto numero 14, noto che viene subito dopo del 12, evidentemente la scaramanzia non ha confini.
Il volo da Vilnius a Riga é breve ma apro l’IPAD e logo le riviste che avevo caricato, il cloud computing etc.
A Riga quasi automaticamente vado in edicola distrattamente, vorrei il nuovo numero del L’internazionale, evidentemente non c’é, apro l’IPAD, mi collego, clicco “compra” sul nuovo numero e con 1,5€ scarico il nuovo numero sull’IPAD. Ho pagato la metà del cartaceo ho risparmiato la carta e posso leggere bene la rivista, forse meglio del cartaceo.
Nell’ultimo tratto di volo riprendo in mano la rivista, cartacea devo leggere un interessante articolo sulle modificazioni sociali in Cina, con l’IPAD avrei potuto ingrandire le scritte ma i concetti fluiscono lo stesso.
Riconosci di essere arrivato all’aeroporto di Roma per l’assenza di internet gratis e per l’attesa estenuante delle valide. Mi collego non l’iphone per vedere i treni, stiri già do di perderlo. dopo mezz’ora di attesa prendo la valigia corro, perdo il treno. A termini devo aspettare un’altra ora, vado a bere qualcosa, apro l’IPAD, vedo internet libero, mi collego ma non funziona, il tablet é più usa ile in Lettonia e in Lituania, cosa vorrà dire.
Durante il viaggio di ritorno scrivo questo post con l’IPAD, rilassato nel sedile del treno, in mezzo al vociare di chi ritornando Roma in Umbria.
Questa prima priva é stata positiva, non ho usato quasi mai il computer, ho letto diverse cose, mi sono informato. Ho apprezzato l’usabilità notevole un pò meno l’impossibilità di trasferire i file in modo diretto dal computer, l’ho dovuto fare tramite internet, evidentemente il Cloud Computing é già arrivato.
Ott 02